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Doctor Sleep

Il 23 maggio del 1980 usciva negli Stati Uniti il capolavoro horror diretto da Stanley Kubrick: Shining.

Due anni fa, invece, usciva Doctor Sleep, il sequel, scritto e diretto da Mike Flanagan.

Entrambi i film sono tratti dagli omonimi romanzi di Stephen King.

Ecco cosa ne penso.

Premessa 1

Lo sappiamo: tutto nasce da Shining, il romanzo del 1977, che consacrò Stephen King come uno dei più promettenti autori del sovrannaturale. Romanzo molto bello, che tuttavia non ho mai considerato il suo capolavoro (nella mia hit parade, libri come It, L’ombra dello scorpione o Stagioni diverse vengono prima, per dire).

Premessa 2

Nel 1980, il genio Stanley Kubrick fu l’autore della trasposizione cinematografica del romanzo. Il film, come sappiamo, ha qualche differenza rispetto al testo, ma il discorso non è questo. Il discorso è che Kubrick, si sa, è un genio, e il film è considerato un assoluto capolavoro (anche perché, ammettiamolo, c’era un Jack Nicholson in forma smagliante).

Inutile, ora, parlare di Shining-film: tutto quello che c’era da dire è stato già detto.

Premessa 3

Scontro tra giganti: King non apprezzò mai questo film. Più volte disse che lo vedeva come un travisamento della sua opera; che il protagonista era pazzo sin dall’inizio (aveva torto?); e che l’interpretazione della Duvall fosse da bocciare (concordo).

Ciò non toglie che Shining-film sia un monumento.

Superiore, per quanto mi riguarda, al romanzo del Re (non a caso, lo inserisco tra i film che reputo superiori ai romanzi da cui sono tratti).

Questo ha prodotto una sorta di fenomeno di traslazione: se si dice “Shining” in una conversazione, il pensiero va prima al film di Kubrick, poi al romanzo di King.

Fatte queste premesse, cosa diavolo poteva fare Mike Flanagan con il suo Doctor Sleep?

A parer mio, il romanzo di King non è un capolavoro. Gradevole, sì. Interessante, anche. Ma di certo non la sua opera migliore.

E d’altro canto, abbiamo un Flanagan, che sicuramente sa il fatto suo (è il regista di Hill House, una delle cose più belle che abbia mai visto in vita mia), ma che si è dovuto muovere tra due giganti: da un lato Kubrick, dall’altro King. Mica facile.

Doctor Sleep

Il film è sufficientemente bello.

D’accordo, niente da spartire con Shining, ma francamente non approvo questa tendenza ossessiva a confrontare tutto con tutto, o a considerare reato di lesa maestà un normale esperimento cinematografico.

Doctor Sleep fa il suo, sì. E lo fa anche abbastanza bene.

La prima parte è forse troppo lenta (anche Shining lo era), ma è interessante, getta la semina per il futuro raccolto del film. E il raccolto c’è, alla fine, con una serie di omaggi e di citazioni al maestro Kubrick e al famigerato Overlook Hotel.

Anche qui abbiamo delle differenze rispetto al romanzo di King, ma non credo sia un reato.

Quindi, per quanto mi riguarda, promuovo questo film. Nessuna eccellenza e nessuna lode, sia chiaro, ma la piena sufficienza se l’è meritata, se non altro per il coraggio da parte dell’autore di produrre un’opera schiacciata, da un lato, da uno dei maggiori narratori del nostro secolo e, dall’altro, dal più grande maestro di regia di tutti i tempi.

E scusate se è poco.

Diego Di Dio, © 2021

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